Effetto geodetico

Una rappresentazione dell'effetto geodetico

L'effetto geodetico (conosciuto anche come precessione geodetica, precessione de Sitter o effetto de Sitter) rappresenta l'effetto della curvatura dello spazio-tempo, previsto dalla relatività generale, su un vettore trasportato con un corpo orbitante. Per esempio, il vettore potrebbe essere il momento angolare di un giroscopio orbitante la Terra, come nell'esperimento Gravity Probe B. L'effetto geodetico venne per prima previsto da Willem de Sitter nel 1916, che fornì correzioni relativistiche per il moto del sistema Terra-Luna. Il lavoro di De Sitter venne ampliato nel 1918 da Jan Schouten e nel 1920 da Adriaan Fokker.[1]

Può essere anche applicato a una particolare precessione secolare delle orbite astronomiche, equivalente alla rotazione del vettore di Laplace-Runge-Lenz.[2]

Il termine effetto geodetico ha due significati leggermente diversi a seconda se il corpo in movimento sia rotante o no. I corpi non rotanti si muovono nelle geodetiche, laddove i corpi rotanti si muovono in orbite leggermente differenti.[3]

La differenza tra la precessione de Sitter e la precessione Lense-Thirring (frame-dragging) è che la prima è dovuta semplicemente alla presenza di una massa centrale, mentre la seconda è causata dalla rotazione di quest'ultima. La precessione complessiva è calcolata combinando la precessione di de Sitter con quella di Lense-Thirring.

La precessione de Sitter consiste dell'effetto cinematico chiamato precessione di Thomas combinata con un effetto geometrico causato dallo spazio-tempo gravitazionalmente curvo.[4]

  1. ^ (EN) Jean Eisenstaedt, Anne J. Kox, Studies in the History of General Relativity, Birkhäuser, 1988, p. 42, ISBN 0-8176-3479-7.
  2. ^ (EN) W. de Sitter, On Einstein's Theory of Gravitation and its Astronomical Consequences, in Mon. Not. Roy. Astron. Soc., vol. 77, 1916, pp. 155–184.
  3. ^ Rindler, p. 254
  4. ^ Rindler, p. 234

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